Con questo articolo vediamo di far chiarezza su cosa accada al condomino moroso e cosa gli altri condomini in regola siano tenuti a fare
Preliminarmente va detto che l'amminstratore ha 180 giorni per promuovere l'azione per il recupero del credito mediante ricorso per decreto ingiuntivo.
I 180 giorni partono dall'approvazione del rendiconto.
L'amministratore non appena rileva situazioni di morosità dovrà intervenire affinchè il condomino ritardatario si attivi al pagamento delle somme: punto forza è che non serve autorizzazione dell'assemblea.
L'amministratore agisce nei confronti del condomino moroso predisponendo una lettera dove viene invitato a saldare (tale avviso non è obbligatorio): nel caso rimanesse inascoltato potrà delegare un avvocato per mettere in mora il condomino.
Nel caso fosse inascoltato la lettera del legale si provvederà a redigere ricorso per decreto ingiuntivo dove le spese legali saranno addebitate al moroso: ribadiamo che tali somme sono immediatamente esecutivo perchè riguardano una somma liquida, certa ed esigibile.
Il condomino moroso ha comunque per legge i 40 gg per fare opposizione.
Cosa succede ai condomini in regola con i pagamenti: nulla se l'amministratore riesce a riscuotere le somme.
In caso contrario dovranno contribuire proporzionalmente alla quote.
Per prassi molti amministratori prevedono un fondo cassa per questa evenienza.